sabato 3 agosto 2013

Sub Tour in Sardegna con l’Explorers Team



Narra una leggenda che la costa cagliaritana sarebbe stata denominata Golfo degli Angeli a seguito di una lunga battaglia combattuta tra angeli e diavoli per il dominio su questa regione di incomparabile bellezza. Lucifero, sconfitto, sarebbe precipitato col proprio cavallo lasciando un segno profondo sul promontorio di Capo Sant’Elia e creando la cosiddetta "Sella del Diavolo".


Peccato non avesse con sé l’attrezzatura subacquea, perché proprio lì, sotto al promontorio c’è un piacevole punto d’immersione, poco profondo e dal profilo variegato. Ideale e suggestivo anche per chi fa snorkeling.

Altro punto particolare per chi ama la tranquillità e non può fare a meno della macro è la Costa di Genn’e Mari, frastagliata e intervallata da piccoli tunnel, dove alloggiano  paguri, murene, seppie, castagnole, ...

Per chi è alla ricerca di nudibranchi, invece , non può perdersi la Secca dell’Arco (qui ne ho visto uno grandissimo ! Ma il fotografo era impegnato a riprendere i subacquei …), con divertenti passaggi sotto l’arco (appunto) e avvolti per tutto il tempo da nuvole di saraghi e castagnole; e gli  gli occhi più attenti verranno premiati anche da qualche scorfano in tenuta mimetica.

Ma questo è solo un assaggio; perché limitarsi alle immersioni dalla barca ?

Proprio a Capo Ferrato, c’è un sentiero sterrato - che porta ad una piccola caletta - da cui degrada una parete tutta da esplorare, … in scooter ovviamente, … e al traino della guida per i più pigri (come me); i meno pigri possono noleggiarne uno tutto per sé.  Da provare, non tanto per l’immersione in sé ma per lo spirito di avventura che si crea (Vi immaginate ? Passare dal polverone sollevato da una FiatPunto alle bolle in Scooter).



Torniamo in gommone: in Sardegna non si butta via niente (e non a caso è la terra del maialino da latte) E infatti il Golfo di Cagliari conserva nei suoi fondali relitti che risalgono alla Seconda Guerra Mondiale. 
 Io ho visto quello del Romagna: nave cisterna costruita nel 1899, colpita e affondata da una mina il 2 agosto 1943; adagiato a 39 metri di profondità, è diventato l’habitat di una variegata fauna: saraghi, castagnole, grossi gronghi e cernie si aggirano tra le pareti e il ponte di comando, ricoperto di spugne.



E non finisce qui ! Questo è quello che ho potuto vedere in un paio di giorni; tornerò sicuramente per gustarmi il resto: il relitto dell’Isonzo, la secca di Torre delle Stelle (gira voce che qui si incontrino le mante), … e tanto altro !

Val la pena di tornare anche per rivedere lo staff, etnia triestina autoctona sviluppatasi misteriosamente nei dintorni di Cagliari: Stefano, Max e Andrea. Professionali e divertenti, sono supportati dai fedeli divemaster, di estrazione rigorosamente locale, Emanuele (la Go-Pro è praticamente il prolungamento del suo braccio destro) e Salvatore (nonché MacGyver, costantemente alla ricerca del brevetto rivoluzionario).

Nota anche sul fattore ‘logistica’ (che per me è importante): il diving center è dotato di ampi spazi per la vestizione (all’ombra !), l’attrezzatura viene portata in auto (dalle guide) al gommone, a poca distanza ‘pedonabile’ dalla struttura e sul gommone (250 cavalli !) c’è spazio a sufficienza per tutti; manca solo la toilette, ma quella si improvvisa al momento. Così mi piacciono i diving: no alla fatica, sì al piacere dell’immersione !

Insomma l’Explorers Team sa come soddisfare tutti i palati: da quello del subacqueo più ricreativo a quello del più tecnico; e non solo: per tutti i carnivori, c’è anche la sorpresina finale: il grigliatone serale al diving, con l’aiuto di Cindy, la mascotte.








Curiosità dell’Explorers Team:

 
Tra le specialità del diving, rientra anche il recupero di specie rare nel Mediterraneo, avvistate durante il rientro al porto (effettivamente si sta parlando in questi giorni dell’aumento delle temperature del nostro mare, chi l’avrebbe mai detto …)



 
Il Progetto Malachite
Stare in superficie li annoia, perciò anche nel tempo libero, si dilettano nell’esplorazione dei dintorni sottomarini e la loro attenzione si è concentrata sul sommergibile Malachite, a 120 metri di profondità, per cui vogliono realizzare un documentario. Per chi vuole saperne di più …
http://www.explorers-team.it/diving/explorers-team-diving-sardegna.html

Grazie di cuore e arrivederci Explorers Team !