giovedì 7 agosto 2014

Guadalupa vista dal Club Med

Guadalupa (o Guadeloupe-alla francese, o Karukera-alla caraibica, ma non Guadalupe-che-è-invece-in-Messico) scoperta da Colombo prima e dal Club Med poi, dispiega le sue ali nell'oceano atlantico, spiccando con la sua caratteristica isola a forma di farfalla tra le piccole Antille.

Nonostante la paura atavica di rimanere intrappolati in un villaggio turistico, la nostra scoperta dell'isola parte proprio da qui; è una storia lunga ma la ragione principale "grazie" alla quale ci siamo finiti è lei ...


... non disperate però, siamo riusciti a trovare delle vie di fuga, seppur facilmente identificabili dall'inconfondibile bracciale.

1. Passeggiata a Sant' Anna lungo la spiaggia


Partendo dalla spiaggia del Club Med (La Caravelle), camminando camminando lungo mare verso sinistra si arriva a Sant'Anna, dove si è accolti dal pescato del giorno adagiato su banchi improvvisati, venditrici di spezie dai mille colori e dal mercato di frutta e verdura.

Il percorso è piacevolmente accompagnato dagli alisei, che si presentano non appena girato l'angolo cogliendo di sorpresa sia noi che il nostro leggero cappello di paglia. 

Sarà la storia travagliata o la miscela di creolo-caraibica-francese ma la prima impressione è che la cultura locale vada scoperta gradualmente; al nostro primo tentativo di entrarvi in contatto, incuriositi da un banchetto di frutti rossi pomodoro-fragoliformi, veniamo infatti subito rimessi al nostro posto dalla venditrice infastidita che ci invita bruscamente ad avvicinarci solo se intenzionati a comprare. Bastava mettere il cartello: Astenersi perditempo :/ 

Non ci demotiviamo e continuiamo verso la spiaggia del posto, popolata da bambini della scuola vicina che sguazzano allegramente in acqua; qui è invece un venditore di mango ad avvicinare noi, irritandosi però quando non accettiamo la sua offerta di comprarlo, dopo avercelo aperto di sua spontanea volontà. Per il primo giorno mettiamo perciò da parte perciò ogni tentativo di scambio con i locali e ci dedichiamo alla spiaggia, all'acqua cristallina e all'osservazione (da lontano) di un pescatore del posto che lancia e raccoglie ripetutamente le sue reti vicino a riva. 

Da Sant'Anna si possono anche prenotare escursioni per creare ulteriori vie di fuga nei giorni successivi. I prezzi fuori non sono molto diversi da quelli del Club Med.

Come prima escursione scegliamo la ... 

2. Riserva naturale del Grand-Cul-de-Sac Marin
A bordo di un potente motoscafo e circondati da altri turisti francesi, ci lanciamo verso la scoperta di questa rinomata riserva naturale che si apre tra la Basse Terre e la Grande Terre; merita una tappa Pointe-à-Pitre, cuore della farfalla nonché centro nevralgico dell’Arcipelago con il mercato, il porto, le chiese e gli edifici pubblici.


Vedendo la moltitudine di persone che si aggira tra pesci pappagallo, polpi, aragoste, manghi, pomodori, zenzero, rum e mosche, sembra inverosimile il pensiero che prima del 1759 questo comune fosse solo una vasta palude. Finchè non arrivarono gli inglesi e ne iniziarono la costruzione, per venire poi cacciati da Victor Hugues che, dopo la rivoluzione, battezzò qui la sua Place de la Victoire.

Sfrecciando lungo mare, il nostro motoscafo rallenta nell'attraversare il canale che separa le due isole, il fiume di sale, largo più di 200 m. Qui il tempo sembra fermarsi: l'acqua è una calma tavola sfumata di verde-blu, le mangrovie vi si affacciano intrecciate alle altre piante che filtrano il sale per loro, il silenzio è interrotto solo da qualche sporadico colibrì o dalla voce di Matteo. 

Immersi in questo stato d'animo serafico raggiungiamo così uno degli isolotti della riserva, stretta lingua di sabbia dove ci sta giusta giusta una palafitta per gustarsi il barbecue con i piedi in acqua, il tutto innaffiato da un mix di cocktail al rum ovviamente.







3. Petit Terre
C'erano una volta due piccole isole (Terre-de-Haut e Terre-de-Bas) che formavano una laguna: la Petit Terre appunto. Unici abitanti: una colonia di una specie rara di iguane che osservano con espressione tra il serio e il faceto i gruppi di umani che invadono il loro spazio grigliando allegramente.

La stessa spiaggia si anima anche di tartarughe verdi che vengono qui a deporre le proprie uova.

Diamo un occhio intorno all'invitante barriera corallina e facciamo incontri piacevolmente inaspettati: dallo squalo limone, agli squaletti di barriera, alla tartaruga e al barracuda gigante :O

Dopo lo snorkeling, il barbecue e la pennichella post-pranzo rimane anche il faro, che si raggiunge aprendosi la strada fra la fitta vegetazione e le iguane a braccetto. Da qui, per un risveglio definitivo, val la pena ammirare l'isola in tutto il suo splendore dalla suggestiva scogliera a picco sul mare.

Unico neo - il  vento, talmente forte da avere la meglio sul peso della pasta nel piatto di carta. Per questo, si consiglia caldamente di portare piatti pesanti o evitare sughi troppo elaborati :-)

 Ah dimenticavo, le iguane non sono sole. Condividono l'isola con dei simpatici pagurini ... 


4. Butterfly tour by car

Proprio alla sinistra dell'uscita del Club Med c'è un simpatico omino francese che noleggia auto (impossibile portare a termine con successo l'opzione noleggio scooter ).

Ecco le tappe del tour:

*Saint-François - con un ampio campo da golf e una marina animata da accoglienti caffè

* Pointe Des Chateaux -estremità ovest della penisola che si protende da Saint-François; il suo nome deriva dalla presenza di una serie di scogli che formano piccole guglie a ricordare quelle di un castello. La sensazione dell'oceano visto da qui lascia senza fiato così come il ricordo nel mio cuoricino. 

*Le Moule - con la chiesa dedicata a San Giovanni Battista che si dice sia la più bella di Guadalupa (si dice, appunto) e l'ampia spiaggia lambita dalle onde dell’Oceano per una lunga passeggiata selvaggia a fianco delle palme.

*Attraverso Basse-Terre- isola che si rivela in tutto il suo fascino naturale, ricoperta da una fitta vegetazione e contornata da spiagge rocciose e variegate con sabbia color ocra, bruna, nera o rosa.

*Cascade Aux Ecrevisses - fresca pausa lungo la traversata, raggiungibile percorrendo un piacevole sentiero all'ombra delle felci; si dice che un tempo fosse abitata dai gamberi di fiume (di qui il suo nome), ma noi non li abbiamo visti.

*Vieux Fort - continuando verso sud di Basse Terre, si vede il forte, reso popolare dalle ricamatrici che espongono qui i propri lavori. Che noi non abbiamo visto, essendo stati guidati dalle infinite piantagioni di banane lungo la strada che ci hanno portato magneticamente a...

*Les Bananier - spiaggia vulcanica avvolta da travolgenti onde che aspettano ansiose appassionati surfisti e improbabili adulti spinti dalla sindrome di Peter Pan a buttarcisi anima e corpo, ma senza tavola (vero Matteo ?)

*Ristorante Le Bord de Mer - è ormai sera e al ritorno verso il Club, ci godiamo una cena a base di Aragosta al chiaro di luna sulla Plage de la Datcha a Le Gosier

*Casinò di Le Gosier - non andateci, non si vince niente

5. A Marie Galante in Katamarano
Isola da non frequentare se si è astemi: qui tutte le strade portano al rum !
In ogni distilleria in cui ci si ferma infatti (Bellevue e Père Labat) si passa direttamente dalla fermentazione alla degustazione ... e il rum di Père Labat arriva fino a 59°. Ma come dicono gli intenditori: "Non è forte, è solo questione di come lo si beve".
Seppur annebbiati dall'alcool abbiamo anche potuto  apprezzare l'ecomuseo del Castello Murat e le bellissime spiagge dalla sabbia bianca, degno simbolo dell'autenticità dell'isola.



6. Immersioni alla Riserva Cousteau
L'oceano così irruente nell'ala di Grande Terre trova pace nell'ala opposta. E poteva un posto simile sfuggire a Jacques Cousteau ? Nel '55 girò proprio qui, nei fondali delle Isole Pigeon, alcune scene del suo documentario 'Il mondo del Silenzio', affascinato dall ricca biodiversità del sito. Così come lo siamo rimasti noi, tra variegati coralli, spugne, cernie (grandi così [ ..............] ), invitanti aragoste, murene e, per la gioia di Matteo, mille pesci trombetta !

Diving Center: CIP Bouillante, Plage de Malendure, 97132 Pigeon, Bouillante,
 www. cip-guadeloupe.com.



Curiosità ...
* Se al mattino presto vi svegliate e vi si presenta questa immagine da lontano ....
 

... non è la testa di una donna sepolta nella sabbia ... il tutto sarà più chiaro se visto da vicino.
  
* E per finire, da non perdere l'aperitivo sulla spiaggia del Club Med al tramonto, servito dal mitico Joris ...

... o lo spettacolo serale con una Ludovica in versione vizio capitale direttamente dal vaso di Pandora



... al nostro prossimo viaggio. Stay Tuned !