sabato 30 novembre 2013

Langkawi, Malesia

Langkawi è la meta ideale per un paio di giorni di  totale relax; spiagge poco affollate (i locali non amano il fascino dell'abbronzatura come noi occidentali), acqua verde smeraldo a temperatura ambiente, sottofondo di musica soft dai rari bar sulla spiaggia.



Per chi - come me - dopo un'ora di relax in spiaggia si è già stufato, consiglio un giretto in barca tra le isole dell'arcipelago:




 attraversando il lago della 'pregnant maiden' (cosiddetto perchè il profilo dell'isola ricorda quello di una donna incinta ... in effetti guardandolo bene è vero !), 

si arriva al Dayang Bunting Marble Geoforest Park, dove si può sperimentare la sensazione di irresistibile solletico provocata dai baffi dei pesci gatto che sfiorano i vostri piedi a penzoloni nell'acqua o incontrare diversi esemplari di scimmie occidentalizzate che sgranocchiano m&m's e bevono coca cola ...

... continuando a sfrecciare con la barchetta, si arriva poi all'isola dei leoni (cosiddetta perchè ... si chiama così ! Questa è stata la risposta alla mia domanda) dove però si vedono volare le aquile ....

... e per finire il tour un bel bagno all'isola del riso (anche qui l'origine del nome rimane un mistero) dove si intravede sguazzare  anche qualche pesciolino tropicale


Da non perdere il magico momento del tramonto dalla spiaggia: 






GeorgeTown, Penang

GeorgeTown (capitale di Penang) è una città economicamente povera ma ricca di colori ... 
Dai simpatici rickshaw decorati con mille fiori ... 

.
.. ai diversi murales con cui il creativo artista lituano  Zacharevic ha tappezzato i muri della città, catturando preziosi attimi di vita quotidiana ... 
... ai variegati batik esposti nelle 'vetrine' dei 'negozi' ...

... e anche quando si esce dalla città per passeggiare lungo mare non si può fare a meno di notare le decorazioni degli alberi ... 
... e soprattutto di fermarsi alle invitanti food court, 
..dove, beh, c'è n'è un po' per tutti i gusti ...
... ma è impossibile rimanere insoddisfatti ... 


 ... in tutti i sensi (inclusa la vista !) 



Penang è una piccola isola e si può comodamente visitare in auto: la via più comoda è chiedere alla reception dell'hotel un auto con autista per l'intera giornata. Se si riesce a fare in gruppo è la soluzione più economica e funzionale (circa 15 euro all'ora).

Da vedere: 

*Monkey Beach - raggiungibile sia in barca che a piedi facendo un'ora e mezza di hiking; il punto di partenza è lo stesso; spiaggia selvaggia su cui i locali grigliano il pesce 'on demand' 

 *Butterfly Farm - coloratissimo e ricco di farfalle che svolazzano libere per il parco, intervallate da oche, serpenti, rane, etc etc (questi ultimi in gabbia :-) )

*Tempio Kek Lok Si - che si sviluppa in altezza sulla collina di Penang; consigliato la sera sia per la sopportabiliità della temperatura che per lo spettacolo di luci; alla fine del capodanno cinese spiccano il volo milioni di lanterne rosse

*Penang Hill - il punto più alto dell'isola. 

*Giardino Botanico - ok non è come quello di Singapore ma è carino lo stesso

*Hard Rock Café e la sua spiaggia - carino per un pranzo easy e una mezza giornata in spiaggia

*Batu Ferringhi e i suoi tramonti - altra spiaggia selvaggia e ampia in cui si ritrova al gioventù locale ad ammirare i suoi tramonti; si può poi scegliere tra un'infinità di posti per la cena sulla spiaggia stessa.


 



sabato 3 agosto 2013

Sub Tour in Sardegna con l’Explorers Team



Narra una leggenda che la costa cagliaritana sarebbe stata denominata Golfo degli Angeli a seguito di una lunga battaglia combattuta tra angeli e diavoli per il dominio su questa regione di incomparabile bellezza. Lucifero, sconfitto, sarebbe precipitato col proprio cavallo lasciando un segno profondo sul promontorio di Capo Sant’Elia e creando la cosiddetta "Sella del Diavolo".


Peccato non avesse con sé l’attrezzatura subacquea, perché proprio lì, sotto al promontorio c’è un piacevole punto d’immersione, poco profondo e dal profilo variegato. Ideale e suggestivo anche per chi fa snorkeling.

Altro punto particolare per chi ama la tranquillità e non può fare a meno della macro è la Costa di Genn’e Mari, frastagliata e intervallata da piccoli tunnel, dove alloggiano  paguri, murene, seppie, castagnole, ...

Per chi è alla ricerca di nudibranchi, invece , non può perdersi la Secca dell’Arco (qui ne ho visto uno grandissimo ! Ma il fotografo era impegnato a riprendere i subacquei …), con divertenti passaggi sotto l’arco (appunto) e avvolti per tutto il tempo da nuvole di saraghi e castagnole; e gli  gli occhi più attenti verranno premiati anche da qualche scorfano in tenuta mimetica.

Ma questo è solo un assaggio; perché limitarsi alle immersioni dalla barca ?

Proprio a Capo Ferrato, c’è un sentiero sterrato - che porta ad una piccola caletta - da cui degrada una parete tutta da esplorare, … in scooter ovviamente, … e al traino della guida per i più pigri (come me); i meno pigri possono noleggiarne uno tutto per sé.  Da provare, non tanto per l’immersione in sé ma per lo spirito di avventura che si crea (Vi immaginate ? Passare dal polverone sollevato da una FiatPunto alle bolle in Scooter).



Torniamo in gommone: in Sardegna non si butta via niente (e non a caso è la terra del maialino da latte) E infatti il Golfo di Cagliari conserva nei suoi fondali relitti che risalgono alla Seconda Guerra Mondiale. 
 Io ho visto quello del Romagna: nave cisterna costruita nel 1899, colpita e affondata da una mina il 2 agosto 1943; adagiato a 39 metri di profondità, è diventato l’habitat di una variegata fauna: saraghi, castagnole, grossi gronghi e cernie si aggirano tra le pareti e il ponte di comando, ricoperto di spugne.



E non finisce qui ! Questo è quello che ho potuto vedere in un paio di giorni; tornerò sicuramente per gustarmi il resto: il relitto dell’Isonzo, la secca di Torre delle Stelle (gira voce che qui si incontrino le mante), … e tanto altro !

Val la pena di tornare anche per rivedere lo staff, etnia triestina autoctona sviluppatasi misteriosamente nei dintorni di Cagliari: Stefano, Max e Andrea. Professionali e divertenti, sono supportati dai fedeli divemaster, di estrazione rigorosamente locale, Emanuele (la Go-Pro è praticamente il prolungamento del suo braccio destro) e Salvatore (nonché MacGyver, costantemente alla ricerca del brevetto rivoluzionario).

Nota anche sul fattore ‘logistica’ (che per me è importante): il diving center è dotato di ampi spazi per la vestizione (all’ombra !), l’attrezzatura viene portata in auto (dalle guide) al gommone, a poca distanza ‘pedonabile’ dalla struttura e sul gommone (250 cavalli !) c’è spazio a sufficienza per tutti; manca solo la toilette, ma quella si improvvisa al momento. Così mi piacciono i diving: no alla fatica, sì al piacere dell’immersione !

Insomma l’Explorers Team sa come soddisfare tutti i palati: da quello del subacqueo più ricreativo a quello del più tecnico; e non solo: per tutti i carnivori, c’è anche la sorpresina finale: il grigliatone serale al diving, con l’aiuto di Cindy, la mascotte.








Curiosità dell’Explorers Team:

 
Tra le specialità del diving, rientra anche il recupero di specie rare nel Mediterraneo, avvistate durante il rientro al porto (effettivamente si sta parlando in questi giorni dell’aumento delle temperature del nostro mare, chi l’avrebbe mai detto …)



 
Il Progetto Malachite
Stare in superficie li annoia, perciò anche nel tempo libero, si dilettano nell’esplorazione dei dintorni sottomarini e la loro attenzione si è concentrata sul sommergibile Malachite, a 120 metri di profondità, per cui vogliono realizzare un documentario. Per chi vuole saperne di più …
http://www.explorers-team.it/diving/explorers-team-diving-sardegna.html

Grazie di cuore e arrivederci Explorers Team !


giovedì 25 aprile 2013

Londra in un week end. Si Può Fare !

Che dire Londra è sempre Londra; immensa e ricca di attrazioni. Ma come fare se si ha solo un week end a disposizione ?  Unirsi alla massa dei turisti appollaiati sull'hop-on, hop-off ? Naaaa ...

Ecco un itinerario 'pedonabile' per una piacevole degustazione dei principali punti di interesse. 
(Avvertenze per l'uso: continuate a leggere solo se dotati di scarpe comode e tanta voglia di camminare. Non disdegnerei un ombrello tascabile, vista l'imprevedibilità del clima, ma ormai anche in Italia ci stiamo abituando ai cambiamenti repentini).
p.s. ma avete mai notato quante regole si incontrano durante il percorso ? non c'è modo di sbagliare ! Guardate un po' ...

*Sabato
In qualsiasi posto voi siate, prendete la metropolitana e scendete a Oxford

Circus; da qui imboccate Regent Street e, senza essere richiamati dal suono delle irresistibili vetrine, proseguite verso St James Square e poi Trafalgar Square ( e mi raccomando non date da mangiare ai piccioni !).  
 
Seguendo i cartelli per il Parlamento vi ritrovate al Whitehall, con tanto di 'esposizione di guardie a cavallo' (occhio che mordono !),  







per poi arrivare al cuore della città dove facendovi largo tra gli Italiani che scattano l'immancabile foto nella cabina telefonica potete scorgere il Parlamento, il Big Ben e l'Abbazia di Westminster.  







 
Ma è ora di cambiare sponda (del Tamigi !), perciò questa è l'occasione giusta per attraversarlo sul Westminster Bridge. Da qui si apre verso sinistra una suggestiva passeggiata lungo cui incontrerete il London Eye (e qui se la coda non è troppo lunga sarete tentati di farvi un giro, poi vedrete il prezzo del biglietto e probabilmente ci ripenserete) il Tate Modern (da vedere !) , la Southwark Cathedral (ottimo punto per rifugiarvi se volete riposare le vostre stanche membra al caldo, e magari avete la 'fortuna' di assistere a qualche cerimonia privata di consegna diplomi per gli organisti, o forse solo a me capitano certe botte di ....) e le London Dungeons. Il tutto intervallato da artisti di strada che si dilettano nell'attirare l'attenzione di adulti e bambini. Nel frattempo dovrebbe essere arrivata l'ora di uno spuntino (avrete fame dopo tanto camminare) e guarda caso siete proprio nel posto giusto ! Seguite l'invitante scia speziata che vi porterà al Borough Market, dove potrete
sbizzarrirvi ad assaggiare ogni genere di prodotti da ogni nazionalità (se proprio non potete fare a meno del classico pane e salame qui c'è !) 

Sazi ? Bene,si ricomincia. Attraversate il London Bridge, da cui non potrete non notare gli 87 piani di futurismo dello Sharp, capolavoro del nostro grande Renzo Piano realizzato per le Olimpiadi nella City.

Tornati sulla sponda di partenza, dirigetevi verso sinistra a St Paul's Cathedral. Da qui val la pena camminare o prendere un bus verso Whitechapel, il quartiere di Jack lo Squartatore, dove tra un vicolo e l'altro potete trovare locali carini per passare la serata. Soddisfatti di quanto visto in un solo giorno ?

*Domenica - la Domenica probabilmente avrete solo la mattina a disposizione prima di tornare a casa e allora perchè non andare al delizioso mercatino dell'artigianato a Covent Garden ? qui potete  aggirarvi tra le bancarelle e sbizzarrirvi negli ultimi acquisti. Da qui si può poi passeggiare (in area pedonale) fino a Piccadilly Circus da cui si prende la linea diretta per Heathrow ! Enjoy your fligth home.

*Dove Dormire ? - considerati i prezzi non proprio modici in città, io ho scelto un Bed & Breakfast (Ardmore House) a Ealing Broadway (ultimo stop della linea rossa, a circa 45 minuti dal centro) a 75 euro a notte. Ho avuto così anche la possibilità di vedere all'arrivo il venerdì sera il tipico villaggio della periferia londinese. 
Nota positiva: il B&B è economico (se paragonato a quelli del centro), pulito, con tanto di fiori freschi e profumati sul comodino, la colazione abbondante con ottimi crumpets preparati dalla Sciura Teresa. 
Da Migliorare: nonostante avessi pagato la prima notte di caparra online mi è stato chiesto subito il saldo all'arrivo, la casa era appena stata ridipinta e l'odore di vernice nella camera era insopportabile (io avrei aspettato un po' di tempo prima di riaprirlo agli ospiti), dalla stazione di Ealing calcolare ancora tre/quattro fermate di bus prima di arrivare o una ventina di minuti a piedi. 

Lo Sapevate?
All'aeroporto di Heathrow c'è una stanza dedicata alla preghiera per le persone di religione musulmana. Io lo dico sempre, gli inglesi sono troooppo avanti ! 
  

domenica 24 febbraio 2013

Nei dintorni di Budapest: Szentendre

Duna táj

Sazi di Budapest ? (ma avete anche visto quello che consiglio io ?). Se avete risposto sì ad entrambe le domande, non andate ancora via, c'è un altro paesino molto molto carino che si trova lungo il Danubio. D'estate ci potete arrivare con il battello, ma se ci capitate d'inverno (come è successo a me) l'unica scelta è il treno HEV, che parte da Batthyány tér ogni mezz'ora. 
Che non vi venga in mente di chiedere una time table alla biglietteria. Accontentatevi di sapere che parte ogni mezz'ora: se perdete quello prima, ci sarà quello successivo. 

Ne varrà la pena: in circa 40 minuti sarete arrivati. 
Dalla Stazione andando a piedi vs sinistra si può raggiungere la passeggiata lungo il Danubio e dopo pochi minuti ci si ritrova nel centro del paesino, molto caratteristico sia per le case molto graziose che per le chiese: ce ne sono ben 8 e sono per la maggior parte serbo-ortodosse. Si sono rifugiati qui infatti molte famiglie serbe per rifugiarsi dall'invasione dei Turchi nel passato. 




Il paese si visita tranquillamente a piedi ed è il posto ideale per acquistare oggetti di artigianato locale: la via principale è infatti popolata da diversi negozi caratteristici.


Se trovate chiuso in pausa pranzo ...











.. potete sempre addentrarvi nelle stradine .... 



 
 ... o fotografare cartelli di cui non capite il significato (però mi attirava !)



Durante la bella stagione, val la pena fermarsi per almeno un paio di notti per godersi il Danubio, visitare i mercatini lungo le strade e partecipare alle feste locali che ravvivano le vie del paese. 

Vendégkönyv Ho già individuato un posto all'apparenza molto molto accogliente a gestione familiare, che mi ispira per la mia prossima tappa e per un bel week end di relax: si chiama Rosinante.
Date un occhio alla panoramica che c'è sul sito: http://www.rosinante.hu/en

E magari mi faccio anche un corso di cucina ungherese ! O una passeggiata a cavallo, ... o magari tutt'e due :-)

 







venerdì 15 febbraio 2013

Buda & Pest



  ... e in mezzo il Danubio (Duna), che appare maestoso e inaspettato mentre si girovaga nella zona pedonale davanti alla Basilica di Pest. 

Incantati dal richiamo della sua magia non si può fare a meno di andarci incontro e, una volta capito come attarversare la strada che porta al Ponte delle Catene / Széchenyi Lánchídil (ostacolata da aiuole, finti sottopassaggi, venditori di biglietti sull' hop on hop off), percorrerlo per raggiungere la collina che si erge dall'altra parte. Arrivati a metà, fermatevi per ammirare il Parlamento, che da qualsiasi angolazione lo si veda è sempre uno scorcio suggestivo. E in realtà vi fermerete comunque a chiedervi "Ma quanto è largo 'sto Danubio?" In fondo sono solo 400 metri ma sembrano infiniti ! 



Ci si può riposare però per qualche minuto sulla funicolare, simpatico trenino in legno vecchio stile, che porta alla cima della collina (solo se avete 2000 Fiorini in contanti, giusti ! Se avete pezzi più grossi, incontrerete lo sguardo incarognito della bigliettaia che vi farà di NO con la testa).







Una volta arrivati a Buda, c'è l'imbarazzo della scelta: il Palazzo Reale a sinistra e le sue 'imperturbabili' guardie a destra, la via dei Signori che si snoda tra accoglienti pasticcerie e ristoranti (che non sono più tanto accoglienti una volta entrati, considerato che il prezzo si triplica qui rispetto a Pest) e che sfocia all'Halászbástya, il Bastione dei Pescatori, con le sue sette torri, ciascuna rappresentante una storica tribù magiara. E proprio in una delle torri, potrete gustarvi un caffè in un carinissimo bar qui improvvisato e ammirare il panorama con il sottofondo dei suonatori di violini. Impossibile sfuggire alle richieste dell'immancabile turista Cinese di turno che vuole la foto con il Parlamento alle spalle. Assolto il compito, sarete attratti dai colori della Chiesa di San Mattia (con ingresso a pagamento).

Ma tutto questo e anche di più lo potete trovare in qualsiasi guida.

Parliamo piuttosto di altre curiosità su cui le guide non pongono particolare attenzione, come l'Aquarium di Erzsebet ter http://visitbudapest.travel/arts-entertainment/budapest-nightlife/akvarium-klub/
Proprio vicino all'uscita della metropoliana centrale 'DEAK, si apre questo spazio verde, con due specchi d'acqua al centro, dove la domenica ci si può imbattere in qualche interessante mercatino dell'antiquariato e che durante l'estate diventa punto d'incontro all'aperto per un drink in piedi (un po' come le feste dell'Unità da noi, ma senza la salamella). E se si guarda bene dentro agli specchi d'acqua si realizza che li sotto c'è qualcosa che si muove, ma cosa sono ? pesci ? No guardate meglio: sono persone sedute ai tavolini. Ebbene sì, non fatevi ingannare dall'apparenza innocua di quegli scalini che si mimetizzano con il grigio della pavimentazione. Se li usate per scendere vi si aprirà un nebuloso mondo di ragazzi e ragazze che chiacchierano, bevono e ballano (sì perchè c'è anche una discoteca lì sotto !) ... p.s. l'aggettivo 'nebuloso' è dovuto al fatto che è concesso fumare, essendo le pareti costituite da tendoni di plastica. Very cool indeed!

Usciti dall'Aquarium, se si prende Andrassi Ut, la via principale dello shopping, cammina cammina ... si arriva al bellissimo ed immenso parco comunale: Hősök tere (Piazza degli Eroi). 
E se è inverno e  vi chiedete dove sta cercando di entrare quella lunga coda di ungheresi che aspetta davanti all'ingresso di quel palazzo ? ... percorrete ancora qualche passo e, al di là dal palazzo, vedrete la pista di pattinaggio più grande d'Europa, tutta illuminata e pronta ad essere invasa in un freddo sabato pomeriggio.
Se vi trovate qui verso l'ora di cena, non perdetevi il petto d'anatra con salsa di fragole al Robinson. Lo degustereste sospesi sull'acqua con un buon bicchier di Faluhelyi, ottimo vino ungherese (come tutti quelli che ho assaggiato qui) http://www.robinsonrestaurant.hu/
        

E se vi siete persi tra la quantità di gente che passeggia, va allo Zoo, porta i bimbi al Circo, entra alle Terme, ... NON chiedete indicazioni alla signora che vende il vin brulé vicino alla pista di pattinaggio. Alla domanda 'Do you speak english?' vi risponderà di sì con la testa. E alla successiva 'come faccio ad andare in questo punto' vi dirà "åra åra" (che poi ho scoperto essere: 'sempre dritto'). In generale, meglio chiedere indicazioni ai ragazzi giovani che sanno parlare inglese (veramente). La maggior parte delle persone in ogni caso se vi vedono in difficoltà con una mappa in mano, cercano sempre di aiutarvi. Basta indicare il punto e poi seguirli (seppur con il costante dubbio: mi hanno veramente fatto cenno di seguirli oppure stanno andando per la loro strada ? con me dietro). La maggior parte delle volte si arriva a destinazione.
Un'altra bella passeggiata da fare in Margaret Island, isola pedonale sul Danubio, per poi rifugiarsi nella pasticceria che c'è vicino al ponte Margherita appunto (Margit-híd), all'angolo con Szent István körút. Invitanti i tavolini bianchi, i cuscini fucsia, ma soprattutto la sconfinata vetrina di dolci 
(che qui costano veramente pochissimo. 
Es. una fetta abbondante di torta + caffè: 630 fiorini, meno di 3 euro !)

E in assoluto la zona di Pest che mi è piaciuta di più, per la sua particolarità ed originalità è il suo 'Ghetto'. Ci si arriva sempre dal centro (metropolitana DEAK), dando le spalle al Danubio, ed entrando in Kiraly Ut. Sin dall'inizio si respira un'atmosfera più intima e se si guarda bene negli angoli si scovano timidi negozi vintage o second hand (dove ci trovano ancora le Vans !); addentrandosi nelle vie laterali, si arriva alla Sinagoga più grande d'Europa (Dohani St.) con annesso un piccolo cimitero. E poi tanti ristoranti e locali tipici (deliziosi !) come il Kispipa,  http://www.kispipa.hu/page21.html (buonissima la zuppa del pescatore),
 o il http://ketszerecsen.hu/ in Nagymező Street (S-U-B-L-I-M-E il curry Thai con gamberoni).

E una nota a parte merita il Szimpla in Kazinczy Street http://www.szimpla.hu/budapest/rolunk
ricavato da un vecchio edificio abbandonato, su due piani, arredato per lo più con accessori riciclati  dove lo sguardo cade sempre su un particolare diverso e mai visto prima ! Ricco di spunti per arredare casa in modo creativo. Vedi la vasca con cuscino come divano. La voglio !   


Ora, vediamo anche cosa NON fare a Budapest.
Brutte notizie per gli shopping-addict: se non amate il tigrato, potreste rimanere delusi.  Vale comunque un giretto esplorativo il West End in Vaci Ut, il più grande centro commerciale in Ungheria, costruito in soli 499 giorni, dove vi potrete sempre consolare con un caffè da Starbucks (o un Chai Tea, buonissimo !)



Sconsiglierei lo shopping nell'abbigliamento da donna ...

  .... o bambino,

... eviterei anche le scarpe ...

.... e gli accessori .......


Bé  lascerei perdere anche l'usato garantito ... 










Per finire, dove alloggiare. Se volete una soluzione molto economica e dovete stare per un o più settimane (40 euro a notte) optate per il Premium Apartment (è un residence in zona tranquilla e residenziale) dove potrete provare l'ebbrezza di non avere nessuno intorno a voi che parli inglese e di vedere ancora le cabine telefoniche, con gente che le usa ! La zona è ben servita da tram (n.1) e bus (n.32) che in poche fermate vi portano alla metro più vicina (Arpah Hid).


 


Ultimo consiglio spassionato: non potete lasciare Budapest se prima non avete assaggiato il vero cibo che l'ungherese medio si gusta a qualsiasi ora della giornata. Il goulash ? Ma no, è il famoso Turo Rudi, a base di cioccolato e formaggio fresco. Diffidate delle imitazioni !


Sziasztok !

p.s. e non perdetevi i dintorni di Budapest. http://curiosandoxilmondo.blogspot.it/2013/02/nei-dintorni-di-budapest-szentendre.html