mercoledì 16 luglio 2014

Parigi in bicicletta

Parigi in Metrò - fatto ?
Parigi in Bateau-Mouche - fatto ?
E allora perchè non esplorarla in bici ? Matteo ed io l'abbiamo fatto !


Basta andare agli appositi punti- noleggio Velib' (non a caso abbreviazione di vélo e liberté) che sono sparsi per la città e con il solo uso della carta di credito prelevare comodamente la vostra bici che potrà poi essere riconsegnata in qualsiasi altro punto.

Unica nota - il prezzo del noleggio incrementa drasticamente ogni ora ...

Noi abbiamo fatto questo giretto in 3 ore e mezza circa ( e 22 euro a testa) 

Partenza - Velib' da Ile de la Cité 
Pronti per partire, mi accorgo che manca un pedale alla bici appena prelevata (da Matteo ovviamente !) - tranquilli, basta rimetterla al proprio posto e rifare la procedura per riprenderne un'altra. Non verrà addebitato alcun costo.

Ripartiamo, ma ora per davvero.
Circumnavghiamo Notre Dame, salutando allegramente i due amabili ragazzi in kilt intenti a portare un po' di folklore scozzese e  l'interminabile coda di turisti sudati in attesa di salire fino in cima per prendere Quai Montebello e svoltare a destra in Rue du Cardinal Lemoine; in cima alla salita già si inizia a respirare il profumo di pagine che hanno segnato la storia... ma vi rendete conto ? Al numero 71 di questa stessa via, James Joyce ha portato a termine l'Ulisse nel '21 e al numero 74 è vissuto Ernest Hemingway, che un po' se la spassava anche alla sala da ballo 'Bal au Printenmps' proprio lì vicino e da qui la targa sul muro: "Questa era Parigi in quel lontano periodo in cui eravamo poverissimi ma molto felici".
Continuando sulla stessa via si apre l'intima Place de la Contrescarpe, dove mi immagino i nostri geni letterari seduti a far colazione alla ricerca di ispirazione.

Sulla destra della stessa piazza l'ispirazione continua in un intreccio di stradine pedonali ciottolate che sono state calpestate da Orwell, Balzac, ... e tanti altri. Il solo pensiero mi emoziona tantissimo ...
Le stesse ora pullulano di graziosi e accoglienti ristoranti.

Pedala pedala e arriviamo al Pantheon: l'ingresso a 7,50 euro e lo scorrere del tempo ricordato tacitamente dalla bicicletta ci demotivano ad entrare.

Giusto il tempo di raccogliere a terra (grazie Matteo) mappe e fogli alzatisi in volo per il vento e via verso Boulevard Saint Michel - direzione sud.

Deviazione lungo la strada all'interno dei Jardin du Luxemburg ma senza mai staccare le chiappe dal sellino, per procedere poi determinati verso Boulevard du Montparnasse
lungo il quale dedichiamo un pensiero ai grandi Baudelaire, Sartre, Beckett e tanti altri  che riposano al cimitero lì vicino. Pur essendo stato un quartiere che ha ospitato fior di artisti non riesco a respirare qui la stessa atmosfera di prima o di Montmartre ... forse soffocata dalla sua modernità (termine coniato appunto da Baudelaire !)






La Tour Eiffel ci chiama, è lì, sempre dritto in linea d'aria ma non si vede. Seguiamo avenue de Suffren e dopo qualche zig-zag siamo ai Camps de Mars. Eccola, adesso si vede !

Parentesi - incredibile qui ci sono ancora turisti che lanciano banconote verdi con la speranza di indovinare sotto quale bicchiere è la pallina.

Siete un po' stanchini ?


Tlin tlin tlin ... ricordate che ad ogni ora il prezzo della bici sale sale saleeeee ...


Siamo ad un bivio; scegliete l'opzione preferita e procedete con l'itinerario che in ogni caso vi porterà nuovamente a Notre Dame.



Opzione 1
Si può attraversare la Senna sul Pont da Bir Hakeim per poi arrivare all' Arc de Triomphe da Av Kleber; 
 
Dall'Arco di trionfo si percorre poi l' Avenue de Champs Elysee, che per l'occasione è stata decorata da pianoforti decorati con temi diversi a cui ciascuno può fermarsi per improvvisare una melodia (acc, ma i passanti che si fermano sembrano tutti pianisti affermati però ... perciò io mi limito a fare le foto)

Passiamo sotto l' Obelisque de la Concorde, che ha lasciato un vuoto vicino al suo gemello, abbandonato davanti al tempio di Luxor; tutto per colpa di Napoleone III che trattò uno scambio col Califfo egizio: l'obelisco egizio per un grande orologio francese. Scambio non del tutto equo a quanto pare considerato che l'orologio se ne sta alla moschea della cittadella al Cairo e mai nessuno è riuscito a farlo funzionare :-(

Concediamo una pausa alle nostre chiappe attratte dagli invitanti tavolini all'ombra dei Jardin des Tuileries, al Café Diane (N-o-n F-a-t-e-l-o ! 12 euro per un gelato e un succo di frutta)


Ci aspettano poi le Piramidi del Louvre e la Rive Droit lungo la Senna per chiudere il loop a Notre Dame. Bello eh ?






Opzione 2
Se avete già visto Arco di Trionfo, Champs Elisée e Louvre (come in realtà abbiamo fatto noi a piedi il giorno prima ...) dalla Tour Eiffel si può direttamente scendere lungo la Senna; rimanendo sulla Rive Droit c'è infatti una lunga e bellissima passeggiata pedonabile / ciclabile - da Quai d'Orsay fino all'altezza di Notre Dame. E qui si rivela un pot-pourri di attrazioni: dai locali per bere comodamente sdraiati sulle sdraio agli spazi per fare yoga all together al baracchino dei gelati sotto al ponte dove ciascuno si può scegliere la propria musica. (Noi abbiamo scelto quest'ultimo perchè i posti sulle sdraio erano occupati .. sigh ... ma è stato carino lo stesso).



Bello bello bello; per tutto il giro ho avuto lo stato d'animo danzante di Odette Toulemonde quando sente 'Chiquita Madame'.


Dove abbiamo alloggiato ? A Montmartre, naturalmente.

Ai piedi della Basilica del Sacre Coeur, nella piccola Rue d'Orsel, dietro la porta di un palazzo carino, attraversato il cortile interno decorato di fiori, saliti due piani di scale, si arriva all'appartamento di Heloise (https://www.airbnb.com/rooms/1017451).

In posizione strategica per le colazioni più deliziose del mondo ( eh sì, i francesi nel pane sono imbattibili !) e le cene romantiche.

Fatevi un giro per Rue des Abbesses e Rue des Tres Freres lì vicino e ne troverete a Iosa.

Provati per voi e caldamente consigliati:


Colazione 
Le Pain Quotidien Lepic (rue des Abessesss / rue Lepic)
Coquelicot boulangerie (rue des Abessesss)
Cafés Richard (rue d'orsel)


Cena
Chez Plumeau (Place du Calvaire)
Aux Trois Petits Cochons

Aperitivo
Bistrot Chat Noir (Pigalle)

E se proprio capitate a Parigi una sera in cui c'è una partita dei mondiali sappiate che la trasmettono al
Pub Montmartre in rue des Abbesses, dove potete gustarvela insieme ad un fumante Croque monsieur. 

À tout bientôt






lunedì 14 luglio 2014

Gita Da Penang - Cameron Highland

Ora io non lo so quale sia il modo migliore per arrivare a Cameron Highland, ma secondo me non è quello che abbiamo scelto noi.
Dopo sei / sette (dopo un po' non le ho più contate) ore di bus da Penang siamo finalmente arrivate.
Sono le 14 e il nostro istinto di sopravvivenza ci dice che dobbiamo buttare i nostri zaini in hotel e mangiare qualcosa.

Dalla stazione dei bus pensiamo perciò di prendere un taxi per andare in hotel: sembra facile ! I taxi non si muovono fino alle 18 perchè essendoci una sola strada e tanti turisti ci mettono troppo tempo a spostarsi prima.

Abbandoniamo ogni senso di razionalità e ci dirigiamo perciò al primo posto a distanza pedonabile per mangiare. Non mi ricordo il nome, ma "vicino la stazione dei bus di Cameron highland" è un posto molto piccolo perciò basta ricordarsi la foto del posto.

le porzioni sono abbondanti: ottimi il riso all'ananas e i noodles

L'hotel che abbiamo scelto è il : Copthorne Hotel, in una buona posizione per le visite alle piantagioni di té e vicino ai mercatini locali. Per arrivarci prima delle 18 abbiamo raggiunto un buon compromesso con il tassista: metà strada in auto e metà a piedi. Si può fare ! 

Cameron Highland è il regno del té e della fragola: non c'è nient'altro ma queste due cose lo rendono un posto piacevolissimo per le sue verdi vedute e per i suoi profumi.
 


 Anche i locali vengono a refrigerarsi qui quando le temperature delle città malesi ragigungono il top.

E la sera ... tutti a tuffarsi nello steam boat






Un tranquillo week end di Aprile a Singapore ...

Singapore, vado a Singapore ... un solo week end a disposizione, un milione di cose da vedere ... ecco il mio itinerario, a braccetto con la mia guida personale del posto Sherry: 

SABATO

* Sentosa - iniziamo con un po' di 'pace e tranquillità' che è proprio la traduzione di Sentosa - isola felice collegata alla città di Singapore da un ponte su cui passa un comodo trenino (il Sentosa Express appunto) che parte da VivoCity, il più grande centro commerciale di Singapore. La stazione si trova all'interno perciò mirare dritti all'obiettivo senza perdersi tra i mille negozi ... e ne varrà la pena perchè appena scesi sull'isola vi troverete ben 3 kilometri di spiaggia bianca (Siloso Beach è la più carina) intervallati da localini particolari che vi attrarranno magneticamente per un caffè lungo (l'espresso lasciatelo perdere).
Aprile è la stagione umida perciò se inizia a piovere con un tempismo perfetto proprio nel momento in cui mettete piede sull'isola (come è successo a noi ovviamente) non disperate ! C'è un simpatico trenino aperto che gira per l'isola accogliendo chi se la vuole vedere comodamente da seduto (ma soprattutto asciutto).

L'attrazione turistica principale sull'isola sono gli *Universal Studio, parco divertimenti frequentato per lo più dalle famiglie; qui vicino non a caso c'è un gustosissimo negozio di caramelle che  merita un'occhiata per la colorata varietà.


Noi abbiamo invece optato per l' Underwater World and Dolphin Lagoon, per una piacevole passeggiata tra mante, murene e tutte le specie che si potrebbero vedere facendo un'immersione nel mare di Singapore se ce ne fosse il tempo. Passeggiata che finisce in bellezza sotto un tunnel di squali che vi si aggirano maestosi.

Per chi non può fare a meno della vista dall'alto, la mia amica Sherry consiglia la salita alla Merlion Tower.

Per chi, come me, cercasse un positicino per pranzare in centro (tipo quelli con i tavolini all'aperto che si affacciano sulla piazza) sappia fin da ora che questo tipo di locali non si trovano a Singapore, essendo il concetto di 'centro città' ben più esteso del nostro. In questo caso consigliamo il ristorante francese Poulet al Vivocity. 


Una sosta vale anche uno dei templi che vedete per la città, dove in pieno giorno i locali vanno a pregare: si prendono tre lunghi incensi per ciascun desiderio o persona per cui si prega, si accendono e si rivolgono verso una dei Budda all'esterno; ci si sposta poi dentro per concludere la preghiera ai piedi del Budda più grande. Noi ci siamo fermate al: Kwan Im Thong Hood Cho Temple (Waterloo St 178).






Per chiudere la giornata cosa si può chiedere più di un giro in barca sul fiume che attraversa la città ? E' il miglior modo per ammirare la bellissima architettura della città in tutto il suo splendore. Tra le oper più famose: l'MBS (Marina Bay Sands), immenso resort asiatico con il tetto a forma di barca, la statua del Leone con il corpo a forma di pesce, simbolo della città (Merlion) e il museo di arte e scienza, a forma di fiore di loto.

Il punto di partenza da cui prendere la barca è Boat Quay (all'altezza della fermata MRT: City Hall)





A fine percorso si scende a Clark Quay, area carinissima che si apre sempre lungo il fiume e pullula di ristoranti e locali; l'ideale per una cena suggestiva al tramonto.


E qui farei un minuto di silenzio per il ristorante Jumbo http://www.jumboseafood.com.sg  che rimarrà sempre nei miei cuori insieme al suo granchio alla griglia e le capesante con i broccoli.


Proprio lì vicino si apre poi la passeggiata sulla Marina (Esplanade), che propone ad ogni passo una moltitudine di eventi differenti: dallo spettacolo di luci dell'MBS, al concerto di qualche cantante locale, alla fontana del Merlion, ... a tanti altri invitanti ristoranti ancora.

Altra alternativa invitante (che faremo la prossima volta) è passare la serata allo zoo safari, molto rinomato per le luci spettacolari: Www.zoo.com.sg

E' impossibile andare a dormire presto in questa città !

DOMENICA


La domenica mattina ettari ed ettari di verde, laghi, specie, etc etc vi aspettano al giardino botanico dove si trova la statua più bella del mondo (Joy) e un giardino di sole orchidee.
Agli occhi dell'italiano medio non potrà sfuggire il fatto che l'ingresso a questo posto magnifico è GRATIS, come se fosse un normale parco. E' stato fatto costruire infatti dal fondatore della città (un certo Raffles) come luogo di ritrovo per i locali. Unico ingresso a pagamento è per il giradino di orchidee, che merita una visita.



Per chi ha ancora tempo e proprio non sa dire di no allo shopping, c'è poi Orchard road ...

E per chi sente la mancanza della dimensione europea, c'è infine l'Holland Village, folkloristico quartiere con tanto di mulino a vento.

*Curiosità :O

Nella città di Singapore è vietato masticare chewing gum in pubblico e chi non rispetta tale divieto può essere multato; narra la leggenda popolare infatti che un chewing gum masticato e lasciato da un vandalo (probabilmente italiano) tra due porte di un treno abbia causato ritardo dello stesso impedendone la chiusura. Ecco perchè Sherry ha dato una gomitata a me ruminante non appena siamo salite in metropolitana intimandomi: Swallow it !

..... Al prossimo week end a Singapore ....
 Silvia & Sherry