martedì 7 ottobre 2014

Taormina Andata e Ritorno - 1000 km nel Profondo Sud

* 27 Settembre
Volo Milano Catania;  Noleggio Auto Hertz (Auto richiesta: Fiat Punto; Auto Ricevuta: Fiat Qubo)
Verso Taormina diretti alla Spiaggia - Isola Bella




Cena - Al Saraceno, Castelmola: Bellissima la vista dalla terrazza ma niente di più e il rapporto qualità prezzo lascia un po' a desiderare. Simpatico il proprietario però che si commenta i piatti da sé ("A quel tonno gli manca solo la parola vero?") 

B_B - Sicily In Love (Uscita Giardini Naxos / Loc. Trappitello) - Il nome dice tutto: l'accoglienza, l' ospitalità, l'arredamento e la colazione (con cornetti freschi al pistacchio, mandorle e crema) arrivano sinceramente dal cuore della Signora Paola, che col figlio Francesco conduce l'attività. E infatti ci torniamo per ben due giorni alla fine del nostro tour. 

* 28 Settembre 
Morning Tour sull Etna con Etna Sicily Touring, a bordo del furgoncino giallo guidato dalla vulcanica Marika che, armata del suo entusiasmo e di lapilli sul cruscotto, ci ha portati attraverso rose selvatiche e ginepri, mandorli e ulivi, a Zafferana Etnea - salvata dalla colata lavica del 1992 - ai Crateri Silvestri e nei meandri di una  delle tante grotte generate dalle eruzioni. Il tutto sulle note di Gillian Grassie (The Hinterhaus) che si sposano magicamente con l'ambiente circostante. A fine percorso è prevista anche la degustazione dei prodotti tipici dell'Etna, possibilmente a tempo di record per sfuggire alle mandrie di pellegrini che seguono con i Super Bus.

Serata a Pietraperzia, piccolo ma popolare paesino in provincia di Enna. Il nome così particolare è stato assegnato dagli Arabi, sbarcati a Marsala prima dei Normanni, che l'hanno battezzata come Agaral Matqub, ovvero pietra perforata.

* 29 Settembre 
Visita al Castello di Pietraperzia, aperto appositamente per noi e mostratoci da un appassionato  e giovane volontario del posto che ci ha fatti immergere nell'intrigata storia vissuta dai signori Barresi tra le mura del Castello, fino all'ultima dinastia di Pietro e Dorotea (poi diventata viceregina di Napoli), e ci ha incuriositi raccontandoci le leggende susseguitesi nel tempo. Si dice, tra le altre, che il Castello fosse stato progettato per ospitare 365 stanze, 12 torri e 4 piani.
Dai suoi 500 metri sul livello del mare si gode inoltre una bellissima vista.
E la cosa curiosa è che ci sono ancora dei resti di incisioni fatte dai prigionieri greci.

Vogliamo salavarlo un patrimonio simile o no ? E allora votiamo tutti da questo sito !


Verso Agrigento alla Valle dei Templi - dove siamo rimasti un po' delusi per il percorso in versione ridotta, causa lavori (o causa proprietà passata da privata a comunale ? )




Ma ci siamo subito consolati con un indimenticabile e indescrivibile tramonto alla Scala dei Turchi, che scende sull'omonima spiaggia e sul cui bianco calcareo si riflettono i colori del sole. 


B_B Anaka - in centro ad Agrigento e in piena sintonia con l'origine greca del nome, che rimanda ad una culla ricoperta da una velo di lana di pecora. E' con la stessa cura che il proprietario vizia i propri clienti. 
Cena - Ristorante Ex Panificio

* 30 Settembre   
Modica - Duomo di San Giorgio e cioccolato ovunque

Marzamemi - Aperitivo al Ristorante Campisi - Da non Perdere !!!

Lo scenario e l'atmosfera di questo posto al tramonto sono magici. 

Non ci sono parole. 





Cena - U Piscaturi, a Portopalo di CapoPassero. Non ci andate; qui vale solo la pena una visita all'Isola delle Correnti dove lo Ionio e il Mediterraneo si incontrano o si separano (dipende dai punti di vista). 
B_B Casale Novello

* 1 Ottobre
Spiagge - San Lorenzo (Nona Strada) e Calamosche nella Riserva Vendicari
Visita di Noto, dall'architettura barocca e color miele
Cena - ristorante Liberty - un ristorante degno di Noto ! Linguine ai gamberoni stracotto di calamari e anello di lampuga alla ghiotta, crema di pistacchi: il tutto innaffiato da un Vignale fruttato. Squisito.
Nota - il figlio ha anche una gastronomia a Trezzano sul Naviglio, in caso di crisi improvvisa da astinenza da arancino.

*2 Ottobre
Spiaggia Riserva Vendicari - Tonnara
Sulla strada ristorante all'aperto. 
Verso Siracusa
Sosta ad Avola - dove non è vero che ha origine il famoso vino (che è invece frutto di un omonimo contadino di tutt'altra zona), ma in compenso si trova una buona ed economica pasticceria, proprio nella piazza centrale che per fortuna è aperta al concetto di doggy bag :-) 
Serata a Ortigia, cena al ristorante Dioniso, unico punto degno di nota il vino (un buonissimo zibibbo secco); per il resto, basti dire che 2 caffè costano ben sei euro.
B_B Charme - La Via della Giudecca nel cuore del quartiere ebraico
Da provare la tricotta (che non è solo la password del wifi) 


 
*3 Ottobre
Visita al mattino a Ortigia - Mercato locale,  Duomo, Caravaggio, Seppellimento di Santa Lucia, la martire che si è cavata gli occhi a seguito dell'apprezzamento ricevuto da un pagano, e la fonte aretusa, un tempo ninfa poi trasformata in sorgente per sfuggire al corteggiamento dell'insistente Alfeo.

Spiaggia - Baia del silenzio a Castelluccio

Verso Taormina
Torniamo dalla signora Paola che ci accoglie con una bella ciambella col buco. Ritorniamo qui per la seconda volta e ...non c'è due senza tre !

Cena al Ciclope - dall'ambiente familiare con tovaglie a quadrettoni e musica dal vivo


 *4 Ottobre
Piove .... Che fare ?
Sosta alla tavola calda lungo mare di fronte all'Isola Bella, relax sotto le nuvole in spiaggia e gita su su a Castelmola. Se sentite parlare del Bar Turrisi, non andate fin lì apposta. Non ne vale la pena.

Cena al Tiramisù - Sublimiiii, gli Involtini di Melanzane ripieni di tonno, uvetta, pinoli e pistacchio, la Tagliata di Tonno al pesto e il Tiramisù

*5 Ottobre
Ripartiamo con tanto calore nel nostro  cuore e tanto pistacchio nella nostra pancia (e nello zaino) . 

Curiosità: 

Se vedete in giro una testa di donna con tre gambe, è proprio il simbolo della Sicilia, la triscele: testa di medusa da cui quale si irradiano tre gambe piegate all'altezza del ginocchio. Raffigurata con le ali per indicare l'eterno trascorrere del tempo e contornata da serpenti per indicare la saggezza.






giovedì 7 agosto 2014

Guadalupa vista dal Club Med

Guadalupa (o Guadeloupe-alla francese, o Karukera-alla caraibica, ma non Guadalupe-che-è-invece-in-Messico) scoperta da Colombo prima e dal Club Med poi, dispiega le sue ali nell'oceano atlantico, spiccando con la sua caratteristica isola a forma di farfalla tra le piccole Antille.

Nonostante la paura atavica di rimanere intrappolati in un villaggio turistico, la nostra scoperta dell'isola parte proprio da qui; è una storia lunga ma la ragione principale "grazie" alla quale ci siamo finiti è lei ...


... non disperate però, siamo riusciti a trovare delle vie di fuga, seppur facilmente identificabili dall'inconfondibile bracciale.

1. Passeggiata a Sant' Anna lungo la spiaggia


Partendo dalla spiaggia del Club Med (La Caravelle), camminando camminando lungo mare verso sinistra si arriva a Sant'Anna, dove si è accolti dal pescato del giorno adagiato su banchi improvvisati, venditrici di spezie dai mille colori e dal mercato di frutta e verdura.

Il percorso è piacevolmente accompagnato dagli alisei, che si presentano non appena girato l'angolo cogliendo di sorpresa sia noi che il nostro leggero cappello di paglia. 

Sarà la storia travagliata o la miscela di creolo-caraibica-francese ma la prima impressione è che la cultura locale vada scoperta gradualmente; al nostro primo tentativo di entrarvi in contatto, incuriositi da un banchetto di frutti rossi pomodoro-fragoliformi, veniamo infatti subito rimessi al nostro posto dalla venditrice infastidita che ci invita bruscamente ad avvicinarci solo se intenzionati a comprare. Bastava mettere il cartello: Astenersi perditempo :/ 

Non ci demotiviamo e continuiamo verso la spiaggia del posto, popolata da bambini della scuola vicina che sguazzano allegramente in acqua; qui è invece un venditore di mango ad avvicinare noi, irritandosi però quando non accettiamo la sua offerta di comprarlo, dopo avercelo aperto di sua spontanea volontà. Per il primo giorno mettiamo perciò da parte perciò ogni tentativo di scambio con i locali e ci dedichiamo alla spiaggia, all'acqua cristallina e all'osservazione (da lontano) di un pescatore del posto che lancia e raccoglie ripetutamente le sue reti vicino a riva. 

Da Sant'Anna si possono anche prenotare escursioni per creare ulteriori vie di fuga nei giorni successivi. I prezzi fuori non sono molto diversi da quelli del Club Med.

Come prima escursione scegliamo la ... 

2. Riserva naturale del Grand-Cul-de-Sac Marin
A bordo di un potente motoscafo e circondati da altri turisti francesi, ci lanciamo verso la scoperta di questa rinomata riserva naturale che si apre tra la Basse Terre e la Grande Terre; merita una tappa Pointe-à-Pitre, cuore della farfalla nonché centro nevralgico dell’Arcipelago con il mercato, il porto, le chiese e gli edifici pubblici.


Vedendo la moltitudine di persone che si aggira tra pesci pappagallo, polpi, aragoste, manghi, pomodori, zenzero, rum e mosche, sembra inverosimile il pensiero che prima del 1759 questo comune fosse solo una vasta palude. Finchè non arrivarono gli inglesi e ne iniziarono la costruzione, per venire poi cacciati da Victor Hugues che, dopo la rivoluzione, battezzò qui la sua Place de la Victoire.

Sfrecciando lungo mare, il nostro motoscafo rallenta nell'attraversare il canale che separa le due isole, il fiume di sale, largo più di 200 m. Qui il tempo sembra fermarsi: l'acqua è una calma tavola sfumata di verde-blu, le mangrovie vi si affacciano intrecciate alle altre piante che filtrano il sale per loro, il silenzio è interrotto solo da qualche sporadico colibrì o dalla voce di Matteo. 

Immersi in questo stato d'animo serafico raggiungiamo così uno degli isolotti della riserva, stretta lingua di sabbia dove ci sta giusta giusta una palafitta per gustarsi il barbecue con i piedi in acqua, il tutto innaffiato da un mix di cocktail al rum ovviamente.







3. Petit Terre
C'erano una volta due piccole isole (Terre-de-Haut e Terre-de-Bas) che formavano una laguna: la Petit Terre appunto. Unici abitanti: una colonia di una specie rara di iguane che osservano con espressione tra il serio e il faceto i gruppi di umani che invadono il loro spazio grigliando allegramente.

La stessa spiaggia si anima anche di tartarughe verdi che vengono qui a deporre le proprie uova.

Diamo un occhio intorno all'invitante barriera corallina e facciamo incontri piacevolmente inaspettati: dallo squalo limone, agli squaletti di barriera, alla tartaruga e al barracuda gigante :O

Dopo lo snorkeling, il barbecue e la pennichella post-pranzo rimane anche il faro, che si raggiunge aprendosi la strada fra la fitta vegetazione e le iguane a braccetto. Da qui, per un risveglio definitivo, val la pena ammirare l'isola in tutto il suo splendore dalla suggestiva scogliera a picco sul mare.

Unico neo - il  vento, talmente forte da avere la meglio sul peso della pasta nel piatto di carta. Per questo, si consiglia caldamente di portare piatti pesanti o evitare sughi troppo elaborati :-)

 Ah dimenticavo, le iguane non sono sole. Condividono l'isola con dei simpatici pagurini ... 


4. Butterfly tour by car

Proprio alla sinistra dell'uscita del Club Med c'è un simpatico omino francese che noleggia auto (impossibile portare a termine con successo l'opzione noleggio scooter ).

Ecco le tappe del tour:

*Saint-François - con un ampio campo da golf e una marina animata da accoglienti caffè

* Pointe Des Chateaux -estremità ovest della penisola che si protende da Saint-François; il suo nome deriva dalla presenza di una serie di scogli che formano piccole guglie a ricordare quelle di un castello. La sensazione dell'oceano visto da qui lascia senza fiato così come il ricordo nel mio cuoricino. 

*Le Moule - con la chiesa dedicata a San Giovanni Battista che si dice sia la più bella di Guadalupa (si dice, appunto) e l'ampia spiaggia lambita dalle onde dell’Oceano per una lunga passeggiata selvaggia a fianco delle palme.

*Attraverso Basse-Terre- isola che si rivela in tutto il suo fascino naturale, ricoperta da una fitta vegetazione e contornata da spiagge rocciose e variegate con sabbia color ocra, bruna, nera o rosa.

*Cascade Aux Ecrevisses - fresca pausa lungo la traversata, raggiungibile percorrendo un piacevole sentiero all'ombra delle felci; si dice che un tempo fosse abitata dai gamberi di fiume (di qui il suo nome), ma noi non li abbiamo visti.

*Vieux Fort - continuando verso sud di Basse Terre, si vede il forte, reso popolare dalle ricamatrici che espongono qui i propri lavori. Che noi non abbiamo visto, essendo stati guidati dalle infinite piantagioni di banane lungo la strada che ci hanno portato magneticamente a...

*Les Bananier - spiaggia vulcanica avvolta da travolgenti onde che aspettano ansiose appassionati surfisti e improbabili adulti spinti dalla sindrome di Peter Pan a buttarcisi anima e corpo, ma senza tavola (vero Matteo ?)

*Ristorante Le Bord de Mer - è ormai sera e al ritorno verso il Club, ci godiamo una cena a base di Aragosta al chiaro di luna sulla Plage de la Datcha a Le Gosier

*Casinò di Le Gosier - non andateci, non si vince niente

5. A Marie Galante in Katamarano
Isola da non frequentare se si è astemi: qui tutte le strade portano al rum !
In ogni distilleria in cui ci si ferma infatti (Bellevue e Père Labat) si passa direttamente dalla fermentazione alla degustazione ... e il rum di Père Labat arriva fino a 59°. Ma come dicono gli intenditori: "Non è forte, è solo questione di come lo si beve".
Seppur annebbiati dall'alcool abbiamo anche potuto  apprezzare l'ecomuseo del Castello Murat e le bellissime spiagge dalla sabbia bianca, degno simbolo dell'autenticità dell'isola.



6. Immersioni alla Riserva Cousteau
L'oceano così irruente nell'ala di Grande Terre trova pace nell'ala opposta. E poteva un posto simile sfuggire a Jacques Cousteau ? Nel '55 girò proprio qui, nei fondali delle Isole Pigeon, alcune scene del suo documentario 'Il mondo del Silenzio', affascinato dall ricca biodiversità del sito. Così come lo siamo rimasti noi, tra variegati coralli, spugne, cernie (grandi così [ ..............] ), invitanti aragoste, murene e, per la gioia di Matteo, mille pesci trombetta !

Diving Center: CIP Bouillante, Plage de Malendure, 97132 Pigeon, Bouillante,
 www. cip-guadeloupe.com.



Curiosità ...
* Se al mattino presto vi svegliate e vi si presenta questa immagine da lontano ....
 

... non è la testa di una donna sepolta nella sabbia ... il tutto sarà più chiaro se visto da vicino.
  
* E per finire, da non perdere l'aperitivo sulla spiaggia del Club Med al tramonto, servito dal mitico Joris ...

... o lo spettacolo serale con una Ludovica in versione vizio capitale direttamente dal vaso di Pandora



... al nostro prossimo viaggio. Stay Tuned !





mercoledì 16 luglio 2014

Parigi in bicicletta

Parigi in Metrò - fatto ?
Parigi in Bateau-Mouche - fatto ?
E allora perchè non esplorarla in bici ? Matteo ed io l'abbiamo fatto !


Basta andare agli appositi punti- noleggio Velib' (non a caso abbreviazione di vélo e liberté) che sono sparsi per la città e con il solo uso della carta di credito prelevare comodamente la vostra bici che potrà poi essere riconsegnata in qualsiasi altro punto.

Unica nota - il prezzo del noleggio incrementa drasticamente ogni ora ...

Noi abbiamo fatto questo giretto in 3 ore e mezza circa ( e 22 euro a testa) 

Partenza - Velib' da Ile de la Cité 
Pronti per partire, mi accorgo che manca un pedale alla bici appena prelevata (da Matteo ovviamente !) - tranquilli, basta rimetterla al proprio posto e rifare la procedura per riprenderne un'altra. Non verrà addebitato alcun costo.

Ripartiamo, ma ora per davvero.
Circumnavghiamo Notre Dame, salutando allegramente i due amabili ragazzi in kilt intenti a portare un po' di folklore scozzese e  l'interminabile coda di turisti sudati in attesa di salire fino in cima per prendere Quai Montebello e svoltare a destra in Rue du Cardinal Lemoine; in cima alla salita già si inizia a respirare il profumo di pagine che hanno segnato la storia... ma vi rendete conto ? Al numero 71 di questa stessa via, James Joyce ha portato a termine l'Ulisse nel '21 e al numero 74 è vissuto Ernest Hemingway, che un po' se la spassava anche alla sala da ballo 'Bal au Printenmps' proprio lì vicino e da qui la targa sul muro: "Questa era Parigi in quel lontano periodo in cui eravamo poverissimi ma molto felici".
Continuando sulla stessa via si apre l'intima Place de la Contrescarpe, dove mi immagino i nostri geni letterari seduti a far colazione alla ricerca di ispirazione.

Sulla destra della stessa piazza l'ispirazione continua in un intreccio di stradine pedonali ciottolate che sono state calpestate da Orwell, Balzac, ... e tanti altri. Il solo pensiero mi emoziona tantissimo ...
Le stesse ora pullulano di graziosi e accoglienti ristoranti.

Pedala pedala e arriviamo al Pantheon: l'ingresso a 7,50 euro e lo scorrere del tempo ricordato tacitamente dalla bicicletta ci demotivano ad entrare.

Giusto il tempo di raccogliere a terra (grazie Matteo) mappe e fogli alzatisi in volo per il vento e via verso Boulevard Saint Michel - direzione sud.

Deviazione lungo la strada all'interno dei Jardin du Luxemburg ma senza mai staccare le chiappe dal sellino, per procedere poi determinati verso Boulevard du Montparnasse
lungo il quale dedichiamo un pensiero ai grandi Baudelaire, Sartre, Beckett e tanti altri  che riposano al cimitero lì vicino. Pur essendo stato un quartiere che ha ospitato fior di artisti non riesco a respirare qui la stessa atmosfera di prima o di Montmartre ... forse soffocata dalla sua modernità (termine coniato appunto da Baudelaire !)






La Tour Eiffel ci chiama, è lì, sempre dritto in linea d'aria ma non si vede. Seguiamo avenue de Suffren e dopo qualche zig-zag siamo ai Camps de Mars. Eccola, adesso si vede !

Parentesi - incredibile qui ci sono ancora turisti che lanciano banconote verdi con la speranza di indovinare sotto quale bicchiere è la pallina.

Siete un po' stanchini ?


Tlin tlin tlin ... ricordate che ad ogni ora il prezzo della bici sale sale saleeeee ...


Siamo ad un bivio; scegliete l'opzione preferita e procedete con l'itinerario che in ogni caso vi porterà nuovamente a Notre Dame.



Opzione 1
Si può attraversare la Senna sul Pont da Bir Hakeim per poi arrivare all' Arc de Triomphe da Av Kleber; 
 
Dall'Arco di trionfo si percorre poi l' Avenue de Champs Elysee, che per l'occasione è stata decorata da pianoforti decorati con temi diversi a cui ciascuno può fermarsi per improvvisare una melodia (acc, ma i passanti che si fermano sembrano tutti pianisti affermati però ... perciò io mi limito a fare le foto)

Passiamo sotto l' Obelisque de la Concorde, che ha lasciato un vuoto vicino al suo gemello, abbandonato davanti al tempio di Luxor; tutto per colpa di Napoleone III che trattò uno scambio col Califfo egizio: l'obelisco egizio per un grande orologio francese. Scambio non del tutto equo a quanto pare considerato che l'orologio se ne sta alla moschea della cittadella al Cairo e mai nessuno è riuscito a farlo funzionare :-(

Concediamo una pausa alle nostre chiappe attratte dagli invitanti tavolini all'ombra dei Jardin des Tuileries, al Café Diane (N-o-n F-a-t-e-l-o ! 12 euro per un gelato e un succo di frutta)


Ci aspettano poi le Piramidi del Louvre e la Rive Droit lungo la Senna per chiudere il loop a Notre Dame. Bello eh ?






Opzione 2
Se avete già visto Arco di Trionfo, Champs Elisée e Louvre (come in realtà abbiamo fatto noi a piedi il giorno prima ...) dalla Tour Eiffel si può direttamente scendere lungo la Senna; rimanendo sulla Rive Droit c'è infatti una lunga e bellissima passeggiata pedonabile / ciclabile - da Quai d'Orsay fino all'altezza di Notre Dame. E qui si rivela un pot-pourri di attrazioni: dai locali per bere comodamente sdraiati sulle sdraio agli spazi per fare yoga all together al baracchino dei gelati sotto al ponte dove ciascuno si può scegliere la propria musica. (Noi abbiamo scelto quest'ultimo perchè i posti sulle sdraio erano occupati .. sigh ... ma è stato carino lo stesso).



Bello bello bello; per tutto il giro ho avuto lo stato d'animo danzante di Odette Toulemonde quando sente 'Chiquita Madame'.


Dove abbiamo alloggiato ? A Montmartre, naturalmente.

Ai piedi della Basilica del Sacre Coeur, nella piccola Rue d'Orsel, dietro la porta di un palazzo carino, attraversato il cortile interno decorato di fiori, saliti due piani di scale, si arriva all'appartamento di Heloise (https://www.airbnb.com/rooms/1017451).

In posizione strategica per le colazioni più deliziose del mondo ( eh sì, i francesi nel pane sono imbattibili !) e le cene romantiche.

Fatevi un giro per Rue des Abbesses e Rue des Tres Freres lì vicino e ne troverete a Iosa.

Provati per voi e caldamente consigliati:


Colazione 
Le Pain Quotidien Lepic (rue des Abessesss / rue Lepic)
Coquelicot boulangerie (rue des Abessesss)
Cafés Richard (rue d'orsel)


Cena
Chez Plumeau (Place du Calvaire)
Aux Trois Petits Cochons

Aperitivo
Bistrot Chat Noir (Pigalle)

E se proprio capitate a Parigi una sera in cui c'è una partita dei mondiali sappiate che la trasmettono al
Pub Montmartre in rue des Abbesses, dove potete gustarvela insieme ad un fumante Croque monsieur. 

À tout bientôt






lunedì 14 luglio 2014

Gita Da Penang - Cameron Highland

Ora io non lo so quale sia il modo migliore per arrivare a Cameron Highland, ma secondo me non è quello che abbiamo scelto noi.
Dopo sei / sette (dopo un po' non le ho più contate) ore di bus da Penang siamo finalmente arrivate.
Sono le 14 e il nostro istinto di sopravvivenza ci dice che dobbiamo buttare i nostri zaini in hotel e mangiare qualcosa.

Dalla stazione dei bus pensiamo perciò di prendere un taxi per andare in hotel: sembra facile ! I taxi non si muovono fino alle 18 perchè essendoci una sola strada e tanti turisti ci mettono troppo tempo a spostarsi prima.

Abbandoniamo ogni senso di razionalità e ci dirigiamo perciò al primo posto a distanza pedonabile per mangiare. Non mi ricordo il nome, ma "vicino la stazione dei bus di Cameron highland" è un posto molto piccolo perciò basta ricordarsi la foto del posto.

le porzioni sono abbondanti: ottimi il riso all'ananas e i noodles

L'hotel che abbiamo scelto è il : Copthorne Hotel, in una buona posizione per le visite alle piantagioni di té e vicino ai mercatini locali. Per arrivarci prima delle 18 abbiamo raggiunto un buon compromesso con il tassista: metà strada in auto e metà a piedi. Si può fare ! 

Cameron Highland è il regno del té e della fragola: non c'è nient'altro ma queste due cose lo rendono un posto piacevolissimo per le sue verdi vedute e per i suoi profumi.
 


 Anche i locali vengono a refrigerarsi qui quando le temperature delle città malesi ragigungono il top.

E la sera ... tutti a tuffarsi nello steam boat






Un tranquillo week end di Aprile a Singapore ...

Singapore, vado a Singapore ... un solo week end a disposizione, un milione di cose da vedere ... ecco il mio itinerario, a braccetto con la mia guida personale del posto Sherry: 

SABATO

* Sentosa - iniziamo con un po' di 'pace e tranquillità' che è proprio la traduzione di Sentosa - isola felice collegata alla città di Singapore da un ponte su cui passa un comodo trenino (il Sentosa Express appunto) che parte da VivoCity, il più grande centro commerciale di Singapore. La stazione si trova all'interno perciò mirare dritti all'obiettivo senza perdersi tra i mille negozi ... e ne varrà la pena perchè appena scesi sull'isola vi troverete ben 3 kilometri di spiaggia bianca (Siloso Beach è la più carina) intervallati da localini particolari che vi attrarranno magneticamente per un caffè lungo (l'espresso lasciatelo perdere).
Aprile è la stagione umida perciò se inizia a piovere con un tempismo perfetto proprio nel momento in cui mettete piede sull'isola (come è successo a noi ovviamente) non disperate ! C'è un simpatico trenino aperto che gira per l'isola accogliendo chi se la vuole vedere comodamente da seduto (ma soprattutto asciutto).

L'attrazione turistica principale sull'isola sono gli *Universal Studio, parco divertimenti frequentato per lo più dalle famiglie; qui vicino non a caso c'è un gustosissimo negozio di caramelle che  merita un'occhiata per la colorata varietà.


Noi abbiamo invece optato per l' Underwater World and Dolphin Lagoon, per una piacevole passeggiata tra mante, murene e tutte le specie che si potrebbero vedere facendo un'immersione nel mare di Singapore se ce ne fosse il tempo. Passeggiata che finisce in bellezza sotto un tunnel di squali che vi si aggirano maestosi.

Per chi non può fare a meno della vista dall'alto, la mia amica Sherry consiglia la salita alla Merlion Tower.

Per chi, come me, cercasse un positicino per pranzare in centro (tipo quelli con i tavolini all'aperto che si affacciano sulla piazza) sappia fin da ora che questo tipo di locali non si trovano a Singapore, essendo il concetto di 'centro città' ben più esteso del nostro. In questo caso consigliamo il ristorante francese Poulet al Vivocity. 


Una sosta vale anche uno dei templi che vedete per la città, dove in pieno giorno i locali vanno a pregare: si prendono tre lunghi incensi per ciascun desiderio o persona per cui si prega, si accendono e si rivolgono verso una dei Budda all'esterno; ci si sposta poi dentro per concludere la preghiera ai piedi del Budda più grande. Noi ci siamo fermate al: Kwan Im Thong Hood Cho Temple (Waterloo St 178).






Per chiudere la giornata cosa si può chiedere più di un giro in barca sul fiume che attraversa la città ? E' il miglior modo per ammirare la bellissima architettura della città in tutto il suo splendore. Tra le oper più famose: l'MBS (Marina Bay Sands), immenso resort asiatico con il tetto a forma di barca, la statua del Leone con il corpo a forma di pesce, simbolo della città (Merlion) e il museo di arte e scienza, a forma di fiore di loto.

Il punto di partenza da cui prendere la barca è Boat Quay (all'altezza della fermata MRT: City Hall)





A fine percorso si scende a Clark Quay, area carinissima che si apre sempre lungo il fiume e pullula di ristoranti e locali; l'ideale per una cena suggestiva al tramonto.


E qui farei un minuto di silenzio per il ristorante Jumbo http://www.jumboseafood.com.sg  che rimarrà sempre nei miei cuori insieme al suo granchio alla griglia e le capesante con i broccoli.


Proprio lì vicino si apre poi la passeggiata sulla Marina (Esplanade), che propone ad ogni passo una moltitudine di eventi differenti: dallo spettacolo di luci dell'MBS, al concerto di qualche cantante locale, alla fontana del Merlion, ... a tanti altri invitanti ristoranti ancora.

Altra alternativa invitante (che faremo la prossima volta) è passare la serata allo zoo safari, molto rinomato per le luci spettacolari: Www.zoo.com.sg

E' impossibile andare a dormire presto in questa città !

DOMENICA


La domenica mattina ettari ed ettari di verde, laghi, specie, etc etc vi aspettano al giardino botanico dove si trova la statua più bella del mondo (Joy) e un giardino di sole orchidee.
Agli occhi dell'italiano medio non potrà sfuggire il fatto che l'ingresso a questo posto magnifico è GRATIS, come se fosse un normale parco. E' stato fatto costruire infatti dal fondatore della città (un certo Raffles) come luogo di ritrovo per i locali. Unico ingresso a pagamento è per il giradino di orchidee, che merita una visita.



Per chi ha ancora tempo e proprio non sa dire di no allo shopping, c'è poi Orchard road ...

E per chi sente la mancanza della dimensione europea, c'è infine l'Holland Village, folkloristico quartiere con tanto di mulino a vento.

*Curiosità :O

Nella città di Singapore è vietato masticare chewing gum in pubblico e chi non rispetta tale divieto può essere multato; narra la leggenda popolare infatti che un chewing gum masticato e lasciato da un vandalo (probabilmente italiano) tra due porte di un treno abbia causato ritardo dello stesso impedendone la chiusura. Ecco perchè Sherry ha dato una gomitata a me ruminante non appena siamo salite in metropolitana intimandomi: Swallow it !

..... Al prossimo week end a Singapore ....
 Silvia & Sherry













sabato 30 novembre 2013

Langkawi, Malesia

Langkawi è la meta ideale per un paio di giorni di  totale relax; spiagge poco affollate (i locali non amano il fascino dell'abbronzatura come noi occidentali), acqua verde smeraldo a temperatura ambiente, sottofondo di musica soft dai rari bar sulla spiaggia.



Per chi - come me - dopo un'ora di relax in spiaggia si è già stufato, consiglio un giretto in barca tra le isole dell'arcipelago:




 attraversando il lago della 'pregnant maiden' (cosiddetto perchè il profilo dell'isola ricorda quello di una donna incinta ... in effetti guardandolo bene è vero !), 

si arriva al Dayang Bunting Marble Geoforest Park, dove si può sperimentare la sensazione di irresistibile solletico provocata dai baffi dei pesci gatto che sfiorano i vostri piedi a penzoloni nell'acqua o incontrare diversi esemplari di scimmie occidentalizzate che sgranocchiano m&m's e bevono coca cola ...

... continuando a sfrecciare con la barchetta, si arriva poi all'isola dei leoni (cosiddetta perchè ... si chiama così ! Questa è stata la risposta alla mia domanda) dove però si vedono volare le aquile ....

... e per finire il tour un bel bagno all'isola del riso (anche qui l'origine del nome rimane un mistero) dove si intravede sguazzare  anche qualche pesciolino tropicale


Da non perdere il magico momento del tramonto dalla spiaggia: